Un campione, capace di coniugare volume, struttura, complessità e profondità, con una sbalorditiva ed aristocratica finezza: un vino capace di dispiegare una ricchezza di sfumature aromatiche come soltanto il Pinot Nero (di Borgogna) riesce a fare.
Si parla del Barolo, una delle più rilucenti stelle del firmamento enologico, non soltanto nazionale.
Le attenzioni amorevoli e la competenza della famiglia Sobrero (presenti nella serata Francesca e Flavio), sedimentate attraverso 70 anni di una storia vitivinicola fatta di passione, legame con il territorio, ricerca della qualità, modernizzazione delle pratiche agronomiche e di cantina, mai disgiunte però da un profondo rispetto per la tradizione, hanno dato ulteriore lustro al Barolo, vino che, è quasi pleonastico ricordare, si colloca ai vertici qualitativi assoluti della produzione vitivinicola mondiale.