Un mosaico olfattivo affascinante e seducente si insinua tra le mucose nasali avvolgendole di profumi, profondi e nitidamente distinguibili, che spaziano: dalla pesca bianca agli agrumi canditi, dalla salvia alla susina, dai fiori di campo all’uva matura. Il quadro aromatico del Moscato, incantevole nettare dolce prodotto dalla pigiatura di acini dorati, allevati sugli scoscesi pendii delle colline amate e declamate da Cesare Pavese, non lascia mai indifferente il degustatore, che ne coglie il fruttato e floreale bouquet, degustandolo, quasi sempre, nel pieno della sua giovinezza. Piacevolezza, brio, leggiadria e immediatezza aromatica, fanno di questo celebre vino il compagno ideale di numerose varietà di dolci: dal soufflé di mele alla crostata di pesche, dalla torta alla crema fino al panettone.
E fin qui nulla di nuovo. Poco cambierebbe nell’immaginario collettivo dei consumatori se continuassimo ad affermare l’immagine, stereotipata, seppur fortemente aderente alla realtà, che abbiamo fin qui descritto. Ma c’è un però: quello rappresentato dalla cantina Cà D’Gal, che ha regalato nuove prospettive a questo vitigno, scavalcando le staccionate dell’ovvio e interpretandolo in modo strabiliante e originale.
Si andranno a degustare in compagnia di Alessandro Boido, titolare dell’azienda, di Andrea Fusco e dei suoi imperdibili capolavori gastronomici quindi, non il vino d’annata, ma una verticale di Moscato, che ci permetterà di sostituire, almeno in parte, quelle che, prima di questa sera, ritenevamo fossero delle immutabili certezze. Il ristorante “Otto e Mezzo”, costola del ben noto Giuda Ballerino, ospiterà, dopo la straordinaria verticale di Moscato, accompagnata dalle prelibatezze gastronomiche realizzate da Andrea Fusco, una sontuosa cena dal titolo “Romanità”.